Cose piacevoli 5

Tra le piante erbacee le più belle sono l’iris, il giunco, l’altea rosata. Quest’ultima è poi la più preziosa giacché, oltre ad essere bellissima, fin dai tempi antichi i suoi fiori e i suoi steli vengono usati per ornare i capelli nei giorni festivi. La sagittaria* ha un nome curioso; si direbbe che si dia delle arie. Graziose sono anche l’alga palustre, la festuca, il muschio, le erbette che spuntano tra la neve, le edere selvatiche… Belle sono anche le artemisie, le carici selvatiche, i viticci dell’erba ombra, l’indigofera selvatica, la “rhodea” selvatica, l’arundinacea, le foglie di bambù, le viti selvatiche, le borse del pastore e tutti i germogli… Il loto è la più nobile di tutte le piante: è infatti simbolo della “legge meravigliosa” del buddhismo e i suoi fiori sono offerti sugli altari a Buddha, mentre i frutti sono riuniti in rosari, che i fedeli sgranano ripetendo la preghiera della salvezza. È stupendo vederlo fiorire rosso nel mezzo di uno stagno verdeggiante, quando sulle rive non sono ancora sbocciati gli altri fiori: si comprende allora perché nelle poesie sia chiamato “rosso ventaglio”.  Curiosi sono i girasoli, perché ruotano in direzione del sole, pur non avendo, quanto alla forma, niente di straordinario… Non mi piace invece l’erba della luna, perché ingiallisce subito.

* In giapponese omokada, cioè orgogliosa.

Da Note del guanciale di Sei Shōnagon

Traduzione di Lydia Origlia.

Sei Shōnagon (966-1025) è stata una scrittrice e poetessa giapponese al servizio dell’imperatrice Teishi presso la corte imperiale di Heiankyō durante il medio periodo Heian. È l’autrice delle Note del guanciale, scritte in forma di elenco. Il testo si compone di passi brevissimi e lunghe descrizioni della vita di corte. La bellezza della scrittura di Sei Shonagon sta in gran parte “nella prodigiosa scelta dei particolari che così vivamente cristallizzano la bellezza del mutare delle stagioni”, scriveva Yukio Mishima.

Si ringrazia Cecilia Gallia per il contributo.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.