Il giardino che vorrei

Per chi abbia care le piante, il giardino è il luogo dove ospitarle al meglio, in modo che non abbiamo a deperire o ammalarsi. Quella che per noi è bellezza, per le piante è salute, mi disse una volta un giardiniera.
Non c’è nulla di più triste di una pianta costretta in condizioni avverse. Alcuni miei cari amici hanno creato un Comitato per la Liberazione delle Piante (C.L.P.). Non ho mai capito cosa realizzi in concreto, ma l’idea ha tutta la mia simpatia. E’ un’intenzione buona, la proposta di un modo premuroso di considerare questi esseri viventi cui la fuga è preclusa: dovremmo ospitarle, non usarle o peggio ancora abusarne. E’ frivolo e ingeneroso costringere a tutti i costi una pianta, colpevole solo di averci attratti, a vivere dove non potrà mai sentirsi felice. Bisogna imparare a osservare le piante, ascoltarle, capirne le esigenze. Conoscerle significa rendersi conto che anche loro ci parlano. Non con le parole, nemmeno con versi animali. Lo fanno con il corpo.

Tratto da Il Giardino che vorrei, di Pia Pera

Si ringrazia per la lettura Paola Marotta.

***
NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.