Lettere a un lupo, 7 febbraio

7 febbraio

caro lupo,
non ha senso scrivere a un lupo, lasciargli lettere nel bosco. Ma a volte si rivela il senso anche nel non senso. Può darsi che tu non legga le mie lettere. Ma io faccio come se tu le leggessi. Per me tu le leggi, sicuro!
Oggi mi è sembrato di udire in casa il rumore di un topo. Forse si stava svegliando. I topi di campagna sono piccoli e graziosi, e ne mangiare raffinati, scelgono castagne, a mia esperienza, e per dormire borse e valigie. Avevo lasciato aperto un buchino in una stanza e da lì sono venuti almeno in tre. A nascondersi sono bravi quanto e più dei bambini. Prenderli e cacciarli non è stato facile, una mattina intera di lotta ho impiegato. Li avrei ospitati se non mi rovinavano valigie e borse cacando e pisciando. E d’altra parte mangiare pur devono, cacare e pisciare anche. A volte non si può convivere. La specie dell’uomo e lla specie del topo si faranno sempre la guerra. Salve.

G.

Si è scritto e narrato molto sui rapporti fra i lupi e gli uomini. Qualcuno ha cercato di parlare col lupo, come san Francesco, e ci è riuscito. Con molte bestie feroci che abitano in noi si può dialogare, o cercare di stabilire rapporti epistolari, come ha fatto G. Si tratta però sempre di sogni e leggende.

Lettere a un lupo da Teatro con bosco e animali di Giuliano Scabia

Giuliano Scabia è nato a Padova nel 1935. Attualmente vive a Firenze. Scrittore, poeta, drammaturgo e narratore dei propri testi è protagonista di alcune tra le esperienze teatrali più vive degli ultimi decenni.

Si ringrazia Cecilia Gallia per la lettura.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.