Lettere a un lupo, 5 febbraio

5 febbraio

caro lupo,
questa è la terza lettera che ti lascerò nel bosco. Eccolo il tuo bosco: querce giovani e vecchie, qualche leccio, pini marittimi, ginepri, brècane, betulle, cipressi, faggi, salici, olmi allori: quantissime piante. Fino al limite del bosco olivi e vigne: e nel sottobosco ginestre, pungitopi, muschi, giacinti, viole, bacche e rose selvatiche. Tutto sembra immobile per il gelo, ma in realtà si raccoglie e si rafforza, come un atleta prima del salto, o un guerriero prima dell’assalto. Lupo, ti rivedrò? Salve.

G.

Si è scritto e narrato molto sui rapporti fra i lupi e gli uomini. Qualcuno ha cercato di parlare col lupo, come san Francesco, e ci è riuscito. Con molte bestie feroci che abitano in noi si può dialogare, o cercare di stabilire rapporti epistolari, come ha fatto G. Si tratta però sempre di sogni e leggende.

Lettere a un lupo da Teatro con bosco e animali di Giuliano Scabia

Giuliano Scabia è nato a Padova nel 1935. Attualmente vive a Firenze. Scrittore, poeta, drammaturgo e narratore dei propri testi è protagonista di alcune tra le esperienze teatrali più vive degli ultimi decenni.

Si ringrazia Cecilia Gallia per la lettura.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.