Lettere a un lupo, 11 febbraio

11 febbraio

caro lupo,
il gelo permane, il ghiaccio è per terra da più giorni ormai, alto un pugno. Nel camino stasera due ceppi stanno uno sull’altro, l’incavato che sembra due braccia aperte, e il lungo appoggiato fra le due braccia. Bruciano, gli amanti. La tramontana è violenta e romba per la cappa. Dagli Appennini scende. Nella tua tana patisci forse, senza fuoco, o dormi. Passo nel bosco a portare la lettera e scorgo le tue orme, bestia feroce: non ti fai vedere. Per scriverti ho interrotto gli altri lavori. Curo il fuoco, il forno col pane, e i dialoghi e i baci del mio amore. Hai tu un amore? Salve.

G.

Si è scritto e narrato molto sui rapporti fra i lupi e gli uomini. Qualcuno ha cercato di parlare col lupo, come san Francesco, e ci è riuscito. Con molte bestie feroci che abitano in noi si può dialogare, o cercare di stabilire rapporti epistolari, come ha fatto G. Si tratta però sempre di sogni e leggende.

Lettere a un lupo da Teatro con bosco e animali di Giuliano Scabia

Giuliano Scabia è nato a Padova nel 1935. Attualmente vive a Firenze. Scrittore, poeta, drammaturgo e narratore dei propri testi è protagonista di alcune tra le esperienze teatrali più vive degli ultimi decenni.

Si ringrazia Cecilia Gallia per la lettura.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.