Penso al paesaggio nella storia dell’arte…

Penso al paesaggio nella storia dell’arte, prima sfondo per la vicenda umana (schegge di luoghi impraticabili e astratti nella pittura medioevale, cime scintillanti in quella veneta, campagne enigmatiche verdi d’acqua e azzurre di nebbia nei fondali leonardeschi) e poi protagonista della tela, tutt’uno con l’artista: lo stato di magica attesa nella Tempesta di Giorgione o la pace luminosa delle ninfee di Monet, donate a Parigi perché il mondo ritrovasse un giardino dopo i dolori della guerra. I miei pensieri combattono sia con la facile ma insostenibile contrapposizione tra paesaggio-natura e paesaggio-cultura sia con quella, altrettanto improponibile, tra paesaggio “disumanizzato” (totale alterità) e paesaggio “umanizzato” (prolungamento sublime dei nostri stati d’animo).

Da Mindscapes di Vittorio Lingiardi

Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista ì, è professore ordinario di Psicologia dinamica alla Sapienza Università di Roma, dove dal 2006 al 2013, ha diretto la Scuola di specializzazione in Psicologia clinica.

Si ringrazia per il contributo Cecilia Gallia.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.