Le voci del bosco, la betulla

Di notte, quando le tenebre sono più fitte e tutte le bestie dormono, nel bosco s’avvertono furtivi rumori. Faggi, pioppi, pini e altri alberi si muovono agitando le fronde. Vorrebbero avvicinarsi alla bella signora, per godere un poco della sua compagnia. Gli unici che partecipano al corteggiamento sono il maggiociondolo e il carpino che rifiutano di elemosinare sentimenti, il larice che se ne sta in disparte schivo e solitario, il frassino per motivi comprensibili e l’abete bianco che ha raggiunto, dall’alto della saggezza, la pace dei sensi. Tutti gli altri cercano lei, la bella dei sogni, la femmina per antonomasia: la betulla.
Alta, elegantissima, diritta, sempre perfetta nel suo abito bianco, la betulla è la regina del bosco. Quando il vento la incontra e la accarezza con soffi gentili, tutto il suo corpo si muove, ondeggia, danza e ti invita a ballare.
L’abito bianco, maculato qua e là da piccoli punti neri, le conferisce una straordinaria eleganza. Pare sempre che sia pronta ad uscire per andare a un ricevimento.
Riservata, ma conscia della sua bellezza, si fa desiderare e non concede facilmente le sue grazie. Non appartiene a quella categoria di donne che visibilmente ti fanno capire la loro disponibilità. Il suo desiderio, la sua scelta, i suoi gusti, li devi intuire dall’impercettibile movenza delle fronde. E nemmeno allora sei sicure che ti abbia detto sì. Sa di essere la protagonista del bosco e questo la rende un po’ superba e vanitosa. Al mattino, mentre si specchia nella rugiada che bagna la corteccia dell’acero, pensa. “Però, siamo proprio belle noi betulle!”.
Come tutte le donne, dietro un’apparente fragilità nasconde una tenacia, una forza di volontà e una resistenza insospettabili.
E’ capace di sopportare pesi immani. Le grandi fatiche della vita che spezzano alberi alla vista ben più robusti non la piegano neppure. Anzi gli sforzi la fortificano e, una volta assorbiti, ne esce ancora più resistente. […]
All’interno del bosco ha un rapporto privilegiato con l’abete bianco che la usa per sondare gli umori, sentire i problemi, e conoscere i desideri degli abitanti. Le sue fronde, mosse dal vento, sono antenne che segnalano al signore del bosco gli avvenimenti in corso.
[…]
La natura della betulla e l’educazione ricevuta le conferiscono sempre un pacato autocontrollo. Preferisce far capire il suo eventuale disagio con un lieve movimento delle fonde, dopo di che sta agli altri comprendere.

Le voci del bosco, di Mauro Corona

Si ringrazia Monica Michieli per il contributo.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.