Le voci del bosco, il pioppo

Il più sfortunato degli alberi è il pioppo.
Egli appartiene, come socio fondatore, alla sterminata categoria dei disgraziate che popolano la terra, a quel vasto numero di persone che non hanno alcun pregio e neanche la salute.
Dispone di pochissime qualità, il pioppo, e con il suo legno non puoi neanche fare fuoco, ché brucia male e a stento anche da secco. Sulla terra si senti inutile. […]
Conscio della sua misera condizione, non vuole quasi vivere, e manda avanti l’esistenza a spintoni in attesa che la morte venga a prenderlo. Anche le foglie sono consapevoli della povertà del loro stato e si lasciano morire quando sono ancora attaccate ai rami. Con l’arrivo dell’autunno iniziano a consumarsi un po’ alla volta fino a che nel debole tessuto non si apre un foro. Allora, il vento non riesce più a sollevarle e a portarle in giro per le valli. Così, le figlie del pioppo muoiono ai piedi del padre ed entrano nel nulla senza aver visto il mondo un po’ più lontano. Le foglie del pioppo cadono senza rumore, senza un lamento e nel loro breve volo non manifestano alcun rimpianto. Si bagnano di lacrime silenziose e diventano in fretta humus della terra.
Appena nato il pioppo è già condannato e siccome non può offrire nulla, tranne che l’ombra di se stesso da nessuno è cercato. […]
D’estate, a tutti, nobili e villani, buoni e cattivi, colti e ignoranti il pioppo può offrire la fresca carezza di un’ombra gentile.
Ma è con la morte che avviene il riscatto e si realizza concretamente la parabola evangelica secondo la quale gli ultimi saranno i primi.
Stritolato dalle macine e pressato, il pioppo si trasforma in carta per offrire rifugio alle parole che danno vita ai grandi capolavori della letteratura. Sulle sue fibre è stato stampato il “Cantico dei Cantici”. Sui suoi fogli sono stati tracciati i disegni dei Maestri. Le sue pagine conservano la testimonianza della crescita culturale nei millenni.

Le voci del bosco, di Mauro Corona

Si ringrazia Monica Michieli per il contributo.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.