Le voci del bosco, Erto

Voglio raccontare del bosco di Erto perché mi ha visto crescere e io l’ho visto crescere, e perché è un bosco che ha sofferto da sempre. Non ha avuto la vita facile di altri suoi fratelli, non è nato e vissuto in un dolce pendio ma nel ripido, nell’erto appunto. Gli sono mancate tutte le piccole comodità e tutto ha conquistato con la fatica, così come, con fatica, sono cresciuti gli ertani.
Gli ertani sono gente tosca […] hanno grande stabilità, poiché anche loro, come gli alberi, sono nati sul ripido e per stare in piedi su un terreno simile occorre molto equilibrio.
A me è capitata la fortuna di avere avuto un nonno che lavorava i tronchi per far legna e per costruire gli oggetti che i miei genitori e la nonna andavano a vendere nei paesi di pianura. […]
Era un uomo, mio nonno, che nel volto assomigliava all’Imperatore Francesco Giuseppe.
Io lo seguivo per imparare e per conoscere il bosco e il linguaggio degli alberi.
Ho scoperto, così, che i grandi boschi sono le città e quelli piccoli i paesi e i villaggi dentro ai quali scorre la vita e dove gli uomini vi abitano in compagnia dei loro drammi, dei dolori, delle gioie. Gli alberi sono, come noi e noi siamo come alberi, ognuno con il proprio carattere, struttura fisica, fortuna e disgrazia. Osservando le piante, tutti ci possiamo riconoscere piante, tutti ci possiamo riconoscere nell’una o nell’altra perché anch’esse, come noi, possiedono una personalità, un modo di vivere, un’educazione, una cultura.

Le voci del bosco, di Mauro Corona

Si ringrazia Monica Michieli per il contributo.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.