L’agricoltura del non fare

Prese poi la parola una donna che si disse frustrata della presenza della ginestra sulla sua proprietà poiché non le serviva a nulla e la riteneva materia di scarto. Sensei (Masanobu Fukuoka) le rispose che la ginestra dei carbonai è una pianta che fissa l’azoto, fornisce nettare per le api e altri insetti impollinatori ed è ideale per rivitalizzare il terreno che è stato impoverito. “Si abbattono troppi alberi, si fanno pascolare troppi animali e si ara troppo il terreno. La quantità di materia organica nel suolo diminuisce in proporzione alla riduzione del numero e della biodiversità dei microrganismi. Quindi, le piante come la ginestra arrivano a riparare il danno. Potete anche definirla una specie invasiva se volete, ma non è stata mandata da Dio per darvi il tormento.
La natura non fa caso a come è stato prodotto il danno; non lo considera nemmeno un danno. La natura semplicemente reagisce, lavorando sempre per ripristinare le condizioni che meglio favoriscono la vita. La ginestra è come una benda applicata su una ferita aperta e quella benda non è stata messa lì da chissà chi. È stata messa dalla fonte stessa della guarigione. Una volta che la ginestra ha compiuto il suo lavoro, arriveranno altre piante ed essa gradualmente scomparirà.
Molte delle specie considerate invasive si sono adattate al tipo di danno che l’uomo ha causato, quindi seguono l’uomo dovunque egli va. Per esempio, l’aratura impoverisce il terreno. La natura copre il terreno rimasto nudo prima possibile con ciò che ha a portata di mano. Le piante che più efficacemente coprono un terreno arato, come il farinaccio selvatico, il convolvolo e il farinello comune, si trovano sempre insieme. La ginestra arriva dopo il danno causato dal taglio degli alberi e il cardo giallo arriva subito dopo il sovrapascolo e in caso di erosione del suolo. Queste piante possono sembrare un fastidio, ma sono la inevitabile conseguenza che la gente pensa di riuscire in qualche modo a sfuggire alle leggi della natura. Dovremmo accettare la responsabilità ed essere grati a queste piante , capaci di riparare il danno che abbiamo causato”.

Da MASANOBU FUKUOKA l’agricoltura del non fare – Terra Nuova Edizioni

Si ringrazia per la lettura Cecilia Gallia.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.