L’Isola di Arturo

Le isole del nostro arcipelago, laggiù, sul mare napoletano sono tutte belle, per gran parte di origine vulcanica. In vicinanza degli antichi crateri nascono migliaia di fiori spontanei, di cui non rividi mai più i simili sul continente. In primavera le colline si ricoprono di ginestre: riconosci il loro odore selvatico e carezzevole, appena ti avvicini ai nostri porti, viaggiando sul mare nel mese di giugno.
Su per le colline verso la campagna, la mia isola ha straducce solitarie chiuse fra muri antichi, oltre i quali si stendono frutteti e vigneti che sembrano giardini imperiali.
Ha varie spiagge dalla sabbia chiara e delicata, e altre rive più piccole, coperte di ciottoli e conchiglie, e nascoste fra grandi scogliere. Fra quelle rocce torreggianti, che sovrastano l’acqua, fanno il nido i gabbiani e le tortore selvatiche, di cui, specialmente al mattino presto, s’odono le voci, ora lamentose ora allegre. Là nei giorni quieti, il mare è tenero e fresco, e si posa sulla riva come una rugiada.
Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei d’essere uno scorfano, che è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù a scherzare in quell’acqua!

Tratto da L’Isola di Arturo di Elsa Morante

Si ringrazia Annalisa Morandi per il prezioso contributo.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.