I rondoni

Somigliano grossolanamente alle rondini, ma non hanno della rondine né i vivaci colori (sono scuri come il carbone), né il grazioso gorgheggio. Questi uccelli cittadini non si posano mai né in terra, né sulle piante, né sui fili, né sui cornicioni, perché hanno gambette cortissime e dita inidonee a imprimere al corpo lo scatto necessario per il decollo. Nidificano e dormono sotto le tegole e nei buchi dei vecchi muri, dove entrano a volo, tuffandosi poi direttamente nell’aria quando escono dai loro nascondigli. Essendo creature aeree, che vivono nel cielo, non si posano nemmeno per l’accoppiamento. Nel periodo degli amori salgono a grandi altezze, rincorrendosi velocemente: poi il maschio e la femmina si avvicinano, si lasciano cadere insieme nel vuoto e prima di giungere a terra già si separano e riprendono il volo. Nessun altro uccello si accoppia in questo modo.
Lo spettacolo del carosello di voli e i gridi che al tramonto i rondoni offrono nel cielo delle nostre vecchie città è una delle più meravigliose scene che ci può offrire la natura.

Pietro Chilanti, Ospiti canori dei nostri giardini, Edagricole 1971.

Si ringrazia Cristina Michieli per la scelta.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.