Le radici del cielo

Una straordinaria vegetazione di piume copriva la palude a perdita d’occhio, e sotto le nubi immobili e pesanti creava un secondo cielo, più vicino, vivo e immenso, che pareva aver trionfato del vuoto dell’altro. Rondini, cicogne, aironi, gabbiani, tutta le vecchia Europa alata dei casolari e dei pescatori pareva essersi rifugiata lì, fra gli immensi jabiru, i marabù, i pellicani, i becchi a scarpa del Bahl el Gazal e tutte le altre specie di cui non conosceva neppure i nomi… quel tappeto vivente di quasi cento chilometri quadrati che mutava colore, si sollevava e precipitava a terra, si sparpagliava per poi riformarsi come un fulgido arazzo continuamente tessuto e ritessuto sotto i loro occhi, era solo una minima parte, caduta durante il cammino, dei miliardi di uccelli migratori diretti verso la valle del Nilo e le paludi del Bahr el Gazal sudanese.

tratto da Romain Gary, Le radici del cielo, Beat Edizioni 2017

Romain Gary (Romain Kacev) nacque nel 1914, figlio di ebrei lituani scrisse anche con lo pseudonimo di Emile Ajar. Fu vincitore del Prix Goncourt nel 1975 con il romanzo “La vita davanti a sè”.

Si ringrazia Tiziana Ariani per il contributo e la lettura.

***
NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.