I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino


I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.

I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.

Eran d’intorno violette e gigli
fra l’erba verde, e vaghi fior novelli
azzurri gialli candidi e vermigli:
ond’io porsi la mano a côr di quelli
per adornar e’ mie’ biondi capelli
e cinger di grillanda el vago crino.

I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.

Ma poi ch’i’ ebbi pien di fiori un lembo,
vidi le rose e non pur d’un colore:
io colsi allor per empir tutto el grembo,
perch’era sì soave il loro odore
che tutto mi senti’ destar el core
di dolce voglia e d’un piacer divino.

I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.

I’ posi mente: quelle rose allora
mai I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.non vi potre’ dir quant’eran belle:
quale scoppiava della boccia ancora;
qual’eron un po’ passe e qual novelle.
Amor mi disse allor: «Va’, co’ di quelle
che più vedi fiorite in sullo spino».

I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.

Quando la rosa ogni suo’ foglia spande,
quando è più bella, quando è più gradita,
allora è buona a mettere in ghirlande,
prima che sua bellezza sia fuggita:
sicché fanciulle, mentre è più fiorita,
cogliàn la bella rosa del giardino.

I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.

Lirica di Agnolo Ambrogin detto Poliziano. Nacque a Montepulciano (Siena) il 14 luglio 1454 e morì a Firenze il 24 settembre 1494. Fu precettore presso i Medici e segretario personale di Lorenzo Il Magnifico.

Un ringraziamento a Rosa Rita Piva per la scelta e la lettura.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.