Con natura abbiamo inteso e studiato fin da piccoli cose molto lontane e diversissime: i pianeti, i buchi neri, il magnetismo terrestre, persino il buco dell’ozono. Entità non comprensibili dalle persone, una vaghezza che non è mai stata in grado di stimolare una dimensione politica.
Abbiamo bisogno di narrazioni più calde, più vicine all’esperienza delle persone.
Se la scienza ha guardato alla natura (alla terra) da lontano, l’economia si è rapportata a essa con distacco assoluto, considerandola mero supporto o fattore di produzione, da consumare e distruggere in nome del profitto.
Ma la terra non è solo strumento o piattaforma. Agisce e reagisce, cambia e si trasforma, a livello chimico, biochimico, geologico; reagisce all’uomo e alle sue azioni, talvolta si ribella con forza.
Dobbiamo spostare il punto di osservazione; è una questione di empatia e di sentimento.
Elena Granata, Biodivercity, Giunti Editore, 2019.
Un’urbanista-architetto Elena Granata analizza delle città la dimensione sociale, antropica e paesaggistica. Si occupa di paesaggio e ambiente, di politiche di riqualificazione urbana, politiche abitative e d’integrazione sociale, di relazioni tra imprese e territorio. Ritiene che i luoghi del vivere siano abitati anche dalla loro biodiversità, dalle loro ricchezze ambientali, dalle loro vocazioni originarie.
È Professore Associato al Politecnico di Milano.
Si ringrazia per il contributo Cristina Michieli
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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.