La vocazione di perdersi

Nei boschi o su ripidi pascoli abbandonati si incontrano ancora vecchie tracce dimenticate: seguendole mi trovo in ambienti imprevisti, tra alberi antichi, ruderi di ricoveri quasi coperti di vegetazione, dirupi e cascate invisibili da lontano, creste incantate, canali che quando si riempiono di solida neve conducono facilmente tra guglie e pareti insospettate. Qui assieme al mio cane Lampo, spesso finisco nel folto, o in alti paesaggi di rocce e nevi, e andiamo avanti a lungo senza sapere dove sbucheremo; o vaghiamo di cresta in cresta nella nebbia, in luoghi pastorali che dovremmo già conoscere bene, e pure paiono irriconoscibili; magari è lo scampanellio delle capre proveniente da una malga a riorientarci. Il ritorno spirituale offerto alla vita interiore quotidiana da queste piccole uscite – capaci di ricucire l’intimità con qualcosa che, per fortuna, trascende l’uomo e che lascia intravedere un riscatto per la nostra incapacità di custodire il mondo – è quanto di più prezioso esista.

La vocazione di perdersi di Franco Michieli, Edicicloeditore 2017

Geografo, esploratore e scrittore, Franco Michieli vive a Bienno, nelle Alpi Bresciane. È garante internazionale di Mountain Wilderness, divide la sua attività tra l’avventura sul territorio e la scrittura, le conferenze, i corsi di formazione su temi inerenti la montagna e il rapporto con la natura. È tra i più esperti nel campo dei lunghi percorsi a piedi vissuti in autonomia. Dal 1998 ha iniziato a percorrere vasti territori senza mappe e senza strumenti artificiali per l’orientamento.

Nella foto scorcio del fosso macinante, angolo di una Firenze poco conosciuta da esplorare. Il Fosso macinante venne fatto costruire da Cosimo de Medici nel Cinquecento.

Si ringrazia per il contributo e la lettura Cecilia Gallia.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.