Firenze e i suoi personaggi

Firenze e i suoi personaggi
Visitare Firenze camminando sulle orme dei personaggi che l’hanno vissuta.
Itinerari verdi andando incontro alle storie di donne e uomini che ci hanno preceduto.

Camminata della durata di circa 3-4 ore

Conduzione a cura di:
Cecilia Gallia – attrice e formatrice –racconta storie, aneddoti e visioni in un dialogo tra passato e presente.
Cristina Michieli – guida ambientale e ricercatrice – conduce a vagabondare i luoghi quotidiani con uno sguardo “verde”.

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Proposte di TREKKING URBANO

L’estro garbatamente scanzonato di Paolo Poli
La comicità ironica e sovversiva di un raffinato amante di libri

Escursione in città dedicata a Paolo Poli. Lungo il percorso toccheremo alcuni dei teatri di Firenze: il vecchio Comunale, il Teatro dell’Opera, il Teatro Puccini, e Pia, la Palazzina Indiano Arte, raccontando il vissuto artistico dell’originale Poli.
L’itinerario si sviluppa lungo il Fosso macinante, opera realizzata da Cosimo I de’ Medici nel XVI sec., per scoprire anche i luoghi meno noti di Firenze.

La donna e la società del futuro secondo Frances Trollope
Scrittrice inglese dell’800 concluse la sua vita a Firenze

Trekking urbano in onore di Frances (Fanny) Trollope, inglese, autrice di 34 romanzi, 6 cronache di viaggio; madre di 7 figli che iniziò la carriera di scrittrice per salvare la propria famiglia dalla bancarotta. Convinta sostenitrice del ruolo sociale della donna e del suo compito di educatrice ai valori della convivenza e dell’uguaglianza, fu la prima a scrivere contro la schiavitù. Il suo romanzo Jonathan Jefferson Whitlaw (1836) influenzò l’autrice de La capanna dello zio Tom, pubblicato nel 1852.
Frances ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita a Firenze, partecipando attivamente alla vita culturale della città. Morì nel 1863, due anni prima che Firenze venisse proclamata capitale d’Italia. Riposa nel Cimitero degli Inglesi accanto ai membri della sua famiglia.

Andreij Tarkovskij, il cercatore di verità
Un registra russo e l’estasi poetica dei paesaggi della Toscana

“Per me Tarkovskij è il più grande: per come cattura la vita, intesa come sogno e come specchio. Ha inventato un nuovo linguaggio intrinseco alla natura del cinema” così Ingmar Bergman si è espresso a proposito di Andrej Tarkovskij.
Tarkovskij ha girato solo sette film, tuttavia il suo impatto sulla storia del cinema resta fondamentale. Il suo stile è stato descritto come ‘poesia visiva’. Quando gli venne chiesto un consiglio da dare ai giovani registi, ha detto: “Il cinema richiede il sacrificio di voi stessi, siete voi che dovete appartenergli. Il cinema non vi appartiene. Il cinema usa le vostre vite e non viceversa”.
Andreij Arsenevic Tarkovskij, è nato il 4 aprile 1932 a Zavrazie nell’allora Unione Sovietica, ed è morto a Parigi il 29 dicembre 1986. Il padre, Arsenj era poeta e traduttore, la madre Maria Ivanovna, una donna colta e molto religiosa.
Nel 1979 Andreij Tarkovskij venne in Italia per una co-produzione Rai, mentre la sua famiglia fu trattenuta in a Mosca. Dopo il 1980 non ritornò più in URSS, ma iniziò una vita da esule tra Francia e Italia. Il comune di Firenze gli ha donato un appartamento, dove ha vissuto e dove oggi ha sede l’Istituto Internazionale Andreij Tarkovskij.

Nicoletta Livi Bacci, una donna per le donne
“Certi diritti e certi traguardi vanno presidiati – e uso un linguaggio bellico non a caso – perché questo è un momento in cui si stanno ponendo in discussione diritti e libertà che sembravano sicure e consolidate. Credo che le donne debbano farsi sentire e alzare la loro voce…”
Nicoletta Livi Bacci

Nicoletta Livi Bacci, da sempre impegnata sui diritti umani, in particolare quelli femminili, è stata un grande esempio del fare delle donne per le donne. È stata co-fondatrice, nel 1978, della Libreria delle Donne di Firenze e nel 1991 dell’associazione Artemisia, in difesa di donne e bambini vittime di violenza, di cui è stata presidente per 17 anni. Nel 1994 l’associazione ha inaugurato il Centro Donne contro la violenza, intitolato a Catia Franci (e dal 2017 anche a lei). Per il centro, dal 1999, è stata responsabile del gruppo Ospitalità nelle due Case-rifugio a indirizzo segreto. Nel 1999, in rappresentanza di Artemisia, ha ottenuto il Premio Nazionale per la solidarietà e nel 2003 ha ricevuto il Fiorino d’Oro da Palazzo Vecchio.
La camminata si svolgerà lungo l’Arno con arrivo in via del Mezzetta al Centro Antiviolenza Artemisia.

Firenze tra cielo e terra, Margherita Hack e Galileo Galilei
Passeggiarono con lo sguardo tra le stelle per scoprire nuovi mondi

Circuito con partenza da Porta Romana verso Arcetri toccando i luoghi vissuti da Margherita Hack e da Galileo Galilei. Escursione di circa 5 km e mezzo nel verde cittadino alla scoperta delle loro storie di vita e della loro passione comune: osservare l’immensità dell’Universo.

Vasco Pratolini e la Firenze del dopoguerra
Cronache popolari di un giornalista del tempo

La vita è una cella un po’ fuori dall’ordinario, più uno è povero più si stringono i metri quadrati a sua disposizione. L’importante consiste nel sapere stabilire dentro di noi quell’equilibrio che fa il mondo vasto come il cielo. Luisa ci era riuscita. Via del Corno era per lei l’infinito, animato di volti, di cose, di fatti che “a stargli dietro non basterebbe la giornata”.
Vasco Pratolini, da Cronache di poveri amanti

Pratolini nei suoi romanzi affronta i temi sociali in particolar modo le condizioni di miseria e di sofferenza dei ceti popolari. I suoi protagonisti non sono gli intellettuali, ma il contadino e l’operaio e la loro vita di borgata. Il quartiere con il suo intreccio di voci e la coralità di personaggi di estrazione popolare animano la città, raccontano di “quel popolo incivilito e nutrito di storia qual è il fiorentino”.