Filastrocca fuori porta

Fuori la porta c’è un vicino

un vicino ch’è lontano
non posso dargli ora la mano

così la muovo in un saluto
mando un bacio in un imbuto

L’imbuto per la damigiana
s’infiascava tra qualche settimana

succhiando su da quella canna
aspettando il guizzo che ci appanna

era un bacio molto ghiotto
or ci limitiamo anche in salotto

Scendo le scale, già timoroso
e mi sale un po’ il nervoso

tutto tace tra questi muri
nessuno c’è per far gli Auguri

qualche parola un po’ si sente
sarà la tivù che cerca gente

Varco la soglia del portone
sono nell’altra dimensione

qui c’è un’aria che accarezza
ma può far male questa brezza?

Succhio come da quella canna
meglio forse è della panna

non son più abituato a questo vino
quindi ci andrò ora pianino

Faccio lo slalom tra i cassonetti
questi rifiuti dove li metti?

Poi mi guardo un poco intorno
fo due passi o subito torno?

Ci son bandiere alle terrazze
e a molti devo dire grazie

ma un po’ troppo si uozzappa
non so dove porta la mia mappa

Arrivo all’angolo giù in fondo
o faccio un giro, un po’ più tondo?

Troveremo poi un tesoro
incenso, mirra e pure oro?

Se c’è un tesoro è da donare
come il fiume fa col mare?

Risorse sulla Terra
sia la pace non la guerra

Nel portone metto la chiave
e rientro sulla nave

ormeggiata in questo paese
ed è già passato più di un mese

la destinazione ancora non l’ho scorta
ma, si, la filastrocca fuori porta…

Si ringrazia Massimo Bragagni per averci omaggiato di questa sua filastrocca.

***
NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.