dal diario spirituale di Krishnamurti

Era un mattino limpido sebbene ben presto si sarebbero addensate le nuvole. Mentre guardavo fuori dalla finestra, gli alberi, i campi erano molto nitidi. Accade una cosa curiosa: c’è un intensificarsi di sensibilità. Sensibilità non soltanto bellezza, ma anche a tutte le altre cose. Il filo d’erba era stupefacentemente verde, quell’unico filo d’erba conteneva l’intero spettro del colore: era intenso, abbagliante, e insieme una cosa così piccola, così facile da distruggere. Quegli alberi erano tutti vita, dalla cima alle radici; i contorni di quelle ampie colline gli alberi solitari erano l’espressione di tutto il tempo e tutto lo spazio; e le montagne contro il cielo pallido erano più grandi di tutte le divinità create dall’uomo. Era incredibile vedere, sentire tutto questo semplicemente guardando fuori dalla finestra. Gli occhi erano sgombri.

Krishnamurti, Taccuino. Un diario spirituale, Astrolabio-Ubaldini editore, 1980, pag. 35.

Era il 3 agosto del 1961 quando registrò questa sua esperienza mentre “guardava fuori dalla finestra”. Il diario è una raccolta di registrazioni quotidiane che raccontano le sue percezioni e i suoi stati di coscienza. Un diario spirituale e poetico ispirato anche dal contatto intimo con la Natura.

Nella foto tra le rocce e i muschi le foglie succulente dell’Ombelico di Venere Umbilicus rupestris. Si riconosce per la caratteristica forma concava che ricorda proprio l’ombelico. Appartiene alla famiglia delle Crassulaceae.

Si ringrazia Nicola Fontana per aver scelto questo brano e per averlo condiviso.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.