Belle, fresche e purpuree viole

Belle, fresche e purpuree viole,
che quella candidissima man colse,
qual pioggia o qual puro aer produr volse
tanto più vaghi fior’ che far non suole?
Qual rugiada, qual terra o ver qual sole
tante vaghe bellezze in voi raccolse?
Onde il suave odor natura tolse,
o il ciel, che a tanto ben degnar ne vuole?
Care mie violette, quella mano
che vi elesse infra l’altre, ove eri, in sorte
vi ha di tante eccellenzie e pregio ornate!
Quella che il cor mi tolse, e di villano
lo fe’ gentile, a cui siate consorte,
quella adunque, e non altri, ringraziate!

Belle, fresche e purpuree viole, di Lorenzo il Magnifico – Lorenzo de Medici

Un ringraziamento a Nicola Fontana per la scelta del brano e la sua lettura.

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NUVOLARIO di PAROLE
Bellezza, stupore e meraviglia richiamano ad un ascolto profondo della Natura. Oltre l’avventura di camminare, girovagando per scoprire nuovi paesaggi, nuovi scenari naturalistici, desideriamo ora accompagnarvi in un luogo immaginario, di condivisione di scritti e liriche, che intendono dar voce a storie, vissuti, esperienze di vicinanza alle piante, agli animali, al mondo inanimato, alla Terra e al Cielo.
…uno spazio aperto in un intervallo atemporale che ci piace chiamare: NUVOLARIO di PAROLE.